FAMIGLIE IN STATO DI SOVRAINDEBITAMENTO

E’ oramai diffusa tra i nuclei familiari italiani una situazione di strutturale sovraindebitamento: l’ISTAT lo conferma con dati aggiornati in peggioramento di anno in anno (https://www.istat.it/it/archivio/202338).

Una condizione che riguarda quasi il 30% delle famiglie.

Estrapoliamo dalla pratica un caso concreto affrontato per comprendere la situazione.

Una famiglia si rivolge a noi per cercare supporto per uscire dalla situazione di sovraindebitamento: sono una coppia sposata con due figli. Fino al 2012 andava tutto bene, entrambi erano lavoratori dipendenti e riuscivano a pagare le rate del mutuo contratto per acquistare la casa dove abitano. Nel tempo hanno sottoscritto due finanziamenti per spese varie ed uno per l’acquisto di una autovettura.

Lei perde il posto di lavoro senza avere possibilità di trovarne un altro; lui continua a lavorare prodigandosi a fare varie ore di straordinario per aumentare le entrate mensili.

Non pagano per oltre un anno e mezzo le rate del mutuo e solo due finanziamenti su tre vengono onorati con puntualità.

La situazione precipita quando la Banca che ha erogato il mutuo notifica l’atto di pignoramento; la prospettiva che si apre è quella di vedersi venduto l’immobile a prezzi ridotti lasciando di fatto intatto la somma dovuta alla Banca.

Basta considerare che l’immobile acquistato nel 2006 era stato pagato circa € 120.000,00; successivamente alla crisi del 2007 lo stesso immobile sul mercato non vale più della metà del prezzo originario. Se venduto all’asta, la prospettiva è quella di ricavare al massimo € 40.000,00.

Per evitare che la situazione precipiti è stata depositata un’istanza per accedere agli strumenti offerti dalla legge 3 del 2012 e predisposto un piano del consumatore con una offerta a saldo a stralcio della posizioni debitorie. Perciò, con tale impostazione semplificata nel caso di specie dall’essere tutti debiti al consumo o comunque non sottoscritti per fini professionali o imprenditoriali, si riesce ad evitare che la famiglia precipiti nell’orlo di una crisi da sovraindebitamento irreversibile.